Scegliere Made in Italy può già essere un comportamento sostenibile?
Cosa stiamo lasciando ai nostri figli?
Come sarà il loro futuro?
Difficile non pensarci e ancora di più trovare risposte.
La sostenibilità è sicuramente la strada più logica da perseguire, ma come genitori e titolari d’impresa sappiamo bene che per praticarla si devono affrontare dei costi alti.
Dobbiamo tuttavia iniziare ad avere dei comportamenti sostenibili riducendo gli sprechi e avere più rispetto dell’ambiente attraverso una maggiore efficienza.
Non vogliamo entrare nel significato tecnico di sostenibile ma vogliamo concentrarci su cosa possiamo fare noi piccole aziende e noi genitori per cominciare a garantire un futuro sicuro e sano ai nostri figli.
Innanzitutto, servono dati certi per acquisire la consapevolezza del problema.
L’industria dell’abbigliamento e delle scarpe produce purtroppo un’altissima quantità di gas a effetto serra. Il comparto moda, compresa di produzione, trasporti e commercializzazione, produce 3,3 miliardi di tonnellate di anidride carbonica all’anno, pari a quella che produce in un anno tutta l’Europa.
Il made in Italy
Considerando questo, acquistare dei prodotti MADE IN ITALY, sarebbe sicuramente già un grande passo verso il sostenibile perché:
– ridurremmo moltissimo l’inquinamento eliminando viaggi aerei e navali per il trasporto delle merci;
– contrasteremmo lo sfruttamento del lavoro, soprattutto quello minorile, che purtroppo ancora oggi, in certi Paesi, esiste.
– investiremmo sul mantenere e sviluppare il lavoro in Italia e quindi sul futuro dei nostri figli.
Artigiani e piccoli imprenditori nel settore produttivo del made in Italy, che sono anch’essi mamme e papà, continuano a crederci e ad investire per mantenere le loro aziende e realizzare prodotti di qualità.
A questo aggiungiamo anche che, scegliere di comprare nei negozi sotto casa, è sicuramente un altro comportamento sostenibile.
Acquistare quindi prodotti made in Italy è un comportamento importante per ottenere un ambiente sempre più sostenibile.
La qualità del made in Italy
E’ vero che il prodotto fatto in Italia ha un costo più alto di quelli prodotti in altri Paesi. Però bisogna considerare che per la sua realizzazione, vi è una filiera di persone che lavorano senza essere sfruttate e vengono scelti materiali di qualità.
Certo non possiamo pretendere di pagare una maglietta 5€ come quelle che si trovano d’importazione. Abbiamo mai pensato cosa c’è e chi c’è dietro a questi 5€? Quale può essere il grado di qualità del tessuto e della stampa? Da chi è stata realizzata? Quanto è costata la sua realizzazione? E il trasporto? Il guadagno a chi è andato? Venendo poi da lontano è necessario aggiungere i costi del trasporto, dell’azienda importatrice e dei rappresentanti. I conti non tornano, una maglietta da 5€ non può rientrare nell’ambito della sostenibilità e della tutela della salute di chi la fa e di chi la indossa.
Però è necessario anche dire che nessun oggetto è a impatto zero e quindi una moda veramente sostenibile non esiste.
I materiali
Un’altra scelta sostenibile è quella di fare attenzione alla composizione dei tessuti dei capi che acquistiamo. I capi realizzati con tessuti 100% poliestere sono di fatto plastica. Il poliestere è un derivato del petrolio ed è solitamente presente in un’altissima percentuale di capi perché costa poco. Ma produrre questo tipo di materiale comporta emissioni veramente enormi.
Un altro materiale che proviene dalla lavorazione del petrolio e del carbone è il nylon che, utilizzato in percentuali minime, da una maggiore elasticità ai tessuti. Questa caratteristica però consente al prodotto di essere più resistente e durevole perché, ad esempio, grazie all’elasticità un bambino lo può sfruttare per un periodo di tempo molto più lungo. E, comprare di meno, è un altro importante comportamento sostenibile.
Sfortunatamente il costo dei tessuti realmente sostenibili è ancora molto alto e non tutte le persone possono permetterselo. Per questo noi al momento utilizziamo esclusivamente tessuti con la certificazione Oeko Tex standard 100, che garantisce la non presenza di sostanze chimiche tossiche. Un aspetto fondamentale e imprescindibile quando si parla di abbigliamento per bambini. E’ infatti bene sapere che esiste un fenomeno definito “bioaccumulo di sostanze tossiche” che possono portare a gravi patologie.
L’abbigliamento per i bambini
Un altro aspetto\ragionamento che viene fatto sull’acquisto dei capi da bambini è questo: “beh, cresce in fretta quindi lo porta talmente poco tempo che non vale la pena spendere soldi”. No, è sbagliato. Lo porterà poco sì, ma la sua pelle è più sottile della nostra e assorbe tutto. E’ quindi bene sapere cosa mettiamo addosso a nostro figlio/a e a diretto contatto con la pelle.
Comprare una marea di capi, seppur biologici ma non di qualità, NON è sostenibilità perché poi ne dobbiamo acquistare atri! E’ quindi bene comprare quello che serve ma con un occhio sempre rivolto alla qualità, per far sì che quello che acquistiamo, possa durare di più.
Poi bisogna anche sapere che non basta, a volte guardare l’etichetta con scritto made in Italy, perché per legge è considerato made in Italy quel prodotto che subisce l’ultima trasformazione in Italia.
Acquistare dunque capi di qualità e in ambito locale, può essere sicuramente un giusto modo per avere un comportamento più sostenibile.
Quello che già stiamo facendo:
- produrre interamente in Italia, dalla progettazione alla realizzazione del capo e il più possibile vicino al luogo di smistamento;
- ridurre viaggi e il trasporto delle merci, ottimizzando le diverse fasi lavorative, infatti i nostri capi vengono stampati alla fine del processo di produzione che permette di eliminare un passaggio che normalmente avviene all’interno;
- utilizzare tessuti cerificati Oeko Tex standard 100;
- tutelare la salute di chi indossa i nostri capi con stampe certificate Oeko Tex standard 100 e Greenguard gold;
- creare mobili per bimbi in cartone riciclabile in stile montessoriano, come inizio di un’educazione al del bimbo verso l’ecologico.
Quali sono i nostri obiettivi a breve termine:
- eliminare totalmente la plastica nell’imballaggio dei capi
- spedire con imballaggi in materiali riciclati e provenienti da foreste sostenibili
- utilizzare tessuti sempre più sostenibili
Ma soprattutto trasmettere tutti questi valori anche ai bambini, attraverso le nostre favole educative come, ad esempio “Giu Giù al Polo Nord”.
Chiara Albonetti
Co-Titolare e Co-Founder del Brand Giu Giù